Per lungo tempo lo stato del Guyana ha dovuto far fronte al crescente tasso di criminalità con strumenti di indagine basilari e inefficienti. Ciò ha reso carente e difficoltoso l’approccio e la soluzione di numerosi crimini come omicidi e violenze.

Quando l’analisi dei campioni di DNA veniva intrapresa, questa era affidata a strutture esterne allo Stato del Guyana, rappresentando un costo notevole e tempi lunghi di attesa dei risultati.

Gli elevati costi di analisi spesso scoraggiavano il ricorso a tali tecniche evolute, contribuendo ad assestare ulteriormente le investigazioni su uno standard fortemente inefficiente.

Il progetto in questione è nato dall’esigenza di fornire strumenti e tecnologie in grado di risolvere numerosi casi di criminalità col supporto delle tecnologie di ultima generazione, garantendo al contempo allo stato del Guyana una sorta di autosufficienza tecnologica.

Si è trattato di un’ambiziosa iniziativa finanziata dall’Interamerican Development Bank e dal Governo del Guyana.

Secondo il Ministro della Pubblica sicurezza Khemraj Ramjattan, durante il discorso inaugurale, “questo periodo della storia del Guyana sarà ricordato come il punto di svolta tra le tecniche scientifiche rudimentali di investigazione e una vera e propria base sistematica. Da oggi la nostra polizia impiegherà l’analisi del DNA, spettrografi, analisi dei gruppi sanguigni e altri molti strumenti per identificare ciò che non vediamo in ciò che vedremo.”

In seguito all’implementazione del progetto, lo stato del Guyana ha vissuto una rivoluzione dei sistemi di investigazione di gravi crimini come omicidi e violenze. Il passaggio segnato dal progetto, come testimoniato anche dal Ministro della Pubblica sicurezza Ramjattan, è stato epocale, garantendo, al contempo, un notevole risparmio di denaro.

Q&T: “Progettiamo un futuro migliore“.